Liquid Cooling
L’evoluzione del Data Center: potenza, raffreddamento e sostenibilità verso il 2030
Anno: 2025
Entro il 2030, lo sviluppo delle infrastrutture fisiche sarà trainato dall’innovazione nella generazione, distribuzione e gestione termica dell’energia.
Crescita fisica e potenza ai massimi livelli
Secondo l’analisi Cloud and Data Center di Omdia (2025), l’infrastruttura IT continuerà a rappresentare la voce di costo principale nei data center. La crescente domanda di capacità di calcolo rende infatti indispensabili investimenti costanti in nuove tecnologie hardware e di gestione energetica.
I progetti di AI computing su scala rack stanno spingendo la densità di potenza per rack a livelli mai raggiunti, rendendo obsolete le tecnologie tradizionali di alimentazione e raffreddamento.
Le esigenze di calcolo e memoria in costante aumento stanno trasformando i sistemi rack (dati in aggiornamento costante):
- 120 kW nel 2025
- 240 kW nel 2026
- fino a 600 kW nel 2027
Il raffreddamento diventa una priorità strategica
Il raffreddamento non è più solo una questione tecnica, ma una leva strategica. Entro il 2030, la distribuzione elettrica del Data Center sarà riprogettata con un innalzamento della tensione dagli attuali 400 volt a sistemi a 800 volt.
Mantenere temperature stabili è essenziale per garantire la continuità operativa e la sicurezza dei dati, per questo l’innovazione nel raffreddamento a liquido crescerà rapidamente insieme alla diffusione dei nuovi data center.
Sempre secondo l’analisi Cloud and Data Center di Omdia (2025), a differenza dei sistemi di condizionamento tradizionali, i sistemi di raffreddamento AI potranno utilizzare algoritmi intelligenti capaci di adattare dinamicamente la strategia di raffreddamento in base a dati in tempo reale — come carico di lavoro, temperatura ambientale e condizioni operative — migliorando così l’efficienza e riducendo il consumo energetico.
Direct-to-Chip: la tecnologia di riferimento
Nel breve termine, la tecnologia Direct-to-Chip Liquid Cooling sarà la principale soluzione di raffreddamento a liquido.
Questo sistema asporta il calore direttamente a livello del chip, grazie a un “cold plate” attraversato da liquido PG25. Sono presenti due versioni di funzionamento: monofase o bifase.
Un’alternativa è l’Immersion Liquid Cooling, che immerge l’intero server in un liquido dielettrico. Anche questa può lavorare in modalità monofase o bifase, a seconda della tipologia di dissipazione del calore.
Il raffreddamento a liquido, soprattutto Direct-to-Chip, è destinato a diventare dominante grazie a tre fattori chiave:
- alta conducibilità termica,
- compatibilità con ambienti di calcolo ad alta densità,
- riduzione dei costi operativi.
Tuttavia, non può rappresentare una soluzione unica e definitiva.
Soluzioni ibride: l’unione tra aria e acqua
I sistemi di raffreddamento a liquido garantiscono maggior efficienza termica e minore consumo energetico, anche con microprocessori sempre più potenti. Ma non eliminano del tutto il problema: circa il 10–20% del calore viene comunque disperso nell’aria.
Per questo motivo è necessario ricorrere a soluzioni ibride, che combinano in modo coordinato raffreddamento ad aria e a liquido per i server, in versione Direct-to-Chip.
L’obiettivo è sfruttare la sinergia tra aria e acqua per ridurre al minimo le inefficienze e garantire la massima continuità operativa dei data center.
Le tecnologie per l’efficienza termica del DC
Le Coolant Distribution Units (CDUs) sono componenti fondamentali nei sistemi di raffreddamento a liquido, che assicurano la distribuzione e circolazione ottimale del liquido refrigerante, mantenendo le temperature ideali dei componenti.

Parallelamente a CDU, HiRef propone soluzioni complementari per il Data Center:
- Rear Door Units: sistemi di climatizzazione attivi o passivi che dissipano il calore dei server direttamente sul retro dei rack;
- Dry Coolers: unità esterne abbinabili a sistemi interni a condensazione ad acqua, per sfruttare al meglio il free cooling e che sono progettate per funzionare con miscele acqua-glicole fino al 60%.
Altro elemento chiave è HiNode, un sistema di gestione e supervisione che permette di monitorare e controllare tutti i componenti del sistema di raffreddamento, garantendo un funzionamento efficiente e integrato.
I sistemi di recupero del calore — che trasformano l’energia termica di scarto dei data center in fonte di riscaldamento per gli edifici — diventeranno sempre più diffusi.
HiRef già da tempo promuove l'adozione di sistemi di recupero quali pompe di calore ad alta ed altissima temperatura che ottimizzano il consumo energetico dei data center e li trasformano in veri e propri fornitori di energia termica per il distretto industriale e/o urbano. E’ il concetto di Energy Loop District: creiamo un sistema energetico circolare e sostenibile, dove il calore non viene disperso, ma reintegrato nel ciclo energetico.
Questi prodotti non solo migliorano la sostenibilità ambientale, ma creano anche nuovo valore energetico e consolidano il concetto di green Data Center.