Raffreddamento dei Data Center: Sfide e Soluzioni | Hiref | HiRef

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Raffreddamento dei data center

Il raffreddamento a liquido: un attore chiave nel condizionamento dei data center

Anno: 2024

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L’intelligenza artificiale (AI) sta trasformando rapidamente l’intero panorama tecnologico, e per quanto l’attuale fase di transizione renda difficile fare previsioni precise sul futuro delle tecnologie, è certo che la densità di potenza per rack subirà un significativo aumento. L’incremento di potenza di calcolo necessaria alle applicazioni dell’AI sta infatti spingendo le infrastrutture esistenti oltre i propri limiti: se attualmente i rack dei data center operano con potenze che variano dai 6 ai 10 kW, con l’adozione di processori sempre più potenti, per supportare le applicazioni dell’intelligenza artificiale, si prevede che questa cifra possa raggiungere addirittura valori compresi tra i 100 e i 200 kW.

Questa repentina crescita pone sfide significative per la gestione della temperatura, chiedendo l’adozione di nuove tecnologie di condizionamento industriale per la dissipazione del calore e il raffreddamento dei data center.


Il raffreddamento a liquido: un attore chiave nel condizionamento dei data center

Il raffreddamento a liquido rappresenta una delle soluzioni emergenti
per la gestione termica dei data center, che potrebbe in parte far fronte all’aumento della potenza dei processori moderni. L’impiego di un fluido refrigerante per assorbire, trasferire e dissipare il calore generato dai componenti elettronici ad alta potenza comporta infatti una serie di vantaggi, rispetto ai tradizionali sistemi di raffreddamento ad aria:

- maggior efficienza termica, con un trasferimento più efficiente del calore,
- riduzione del consumo energetico, poiché la maggior efficienza dei liquidi nel trasportare il calore richiede meno energia, per mantenere la temperatura ottimale;
- minor impatto ambientale, a fronte di una minor impronta termica ed energetica.

Il raffreddamento a liquido, però, non può essere l’unica soluzione
. Come ricorda l’ingegnere Matteo Faccio, CTO di HiRef SpA, una parte del calore generato dai data center (circa il 10-20%) viene comunque rilasciata nell’aria. I sistemi di raffreddamento convenzionali dovranno pertanto trovare comunque impiego, chiedendo di ripensare al design delle sale dei data center.


Le sale ibride: il futuro del design dei data center

Per far fronte alle necessità di raffreddamento dei data center del futuro, le soluzioni dovranno quindi essere ibride, prevedendo rack sia raffreddati a liquido che ad aria. Per affrontare queste sfide, HiRef sta attualmente lavorando a una serie di sistemi, tecnologie e impianti di raffreddamento che possano rappresentare una soluzione combinata efficiente.

Tra questi rientrano le Coolant Distribution Unit (CDU), le unità per distribuire in modo efficiente il liquido refrigerante, mantenendolo entro gli intervalli di temperatura ottimali così da garantire la durata del sistema di raffreddamento nel tempo. Parallelamente, HiRef sta provvedendo allo sviluppo di soluzioni di Rear Door, un sistema di condizionamento attivo o passivo ad aria, da applicare sulla parte posteriore del rack. Oltre a questi, in una sala ibrida del futuro un altro elemento chiave sarà l’HiNode, il dispositivo che consente di interfacciarsi e supervisionare tutte le componenti e i dispositivi dell’impianto di condizionamento.

Per le esigenze di raffreddamento attuali e future dei tuoi data center rivolgiti quindi a HiRef. Dal 2001 siamo un’affermata azienda tecnologica nel settore del raffreddamento per infrastrutture dell’information technology, che si distingue per concretezza, flessibilità e innovazione continua delle soluzioni su misura dei nostri clienti.